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Ad Ancona nell'ultimo fine settimana con gli allievi che si disputano i titoli italiani indoor di categoria.
Tra i protagonisti ci sono i saltatori con l'asta del Centro Atletica Piombino un settore, unitamente al salto in alto, in cui la Società sta investendo risorse  economiche importanti  per il proprio futuro. A breve arriverà la seconda pedana dell'asta ed il secondo saccone in modo di avere molteplici possibilità di allenamento e di gara. Le aste a disposizione sono al momento 33, un bel numero che per i progressi che si stanno registrando potrebbe non essere presto sufficiente.
L'asta è il settore emergente dell'atletica piombinese con Tommaso Muti che da juniores ha cancellato il primato del suo allenatore Lorenzo Mansani portandosi a 4.10 nel corso dei Campionati di Categoria.  
Fermento tra gli allievi con molti atleti che stanno affilando le armi per raggiungere quote significative.
La punta di questo movimento è rappresentata da Mario Cutaia, quarto nel 2019 nei Campionati Italiani Cadetti di Forlì.
Nell'evoluzione continua della lunghezza della rincorsa e della velocità al momento dello stacco che determinano la necessità di cambio della tipologia dell'asta utilizzata, Cutaia sta compiendo grandi passi in avanti ma a 16 anni i maschi hanno spinte di crescita biologica che l'allenatore deve saper percepire e favorire.
Cutaia alla fine è stato quattordicesimo, quarto dei nati nel 2004 ripetendo esattamente il piazzamento di Forlì.
Significativo il suo personal best di 3.90, a pochi centimetri dal cielo degli astisti, ottenuto con bella sicurezza al primo tentativo.
Forse avrebbe potuto fare di più ma ha avuto problemi di allenamento causa le ripetute giornate di vento forte che spazzano il campo di atletica.
Avessimo una pedana al coperto... ma questa è un'altra storia!
Una prestazione magnifica quella di Matilde Poli  eppure la cabala maligna ci ha messo ancora una volta lo zampino ed il suo secondo posto, pur con il personal best di 3,65, ci lascia, per così dire, insoddisfatti.
Guidata con maestria tattica da Lorenzo Mansani, l’atleta giallorossa non ha sbagliato una mossa in una gara durissima con 25 concorrenti in pedana in cui è stato necessario combattere contro i lunghi tempi di attesa dopo l’iniziale riscaldamento.
Per entrare in gara a 3.20 ci sono volute oltre 2 ore di snervante attesa con 90 salti e 9 eliminazioni.
Gara molto difficile per tutti dove Matilde, con un PB di 3.60, per i pronostici della vigilia, poteva ambire solo al bronzo dietro Nnachi 3.85 e Donna 3,75.
Una piccola incertezza a 3.35 superata alla seconda prova, poi più in alto in un fiato 3,45 e 3,55 quando in pedana erano rimaste solo in 5 a disputarsi le medaglie più pregiate.
Matilde passa a 3.60 e a 3,65 vola al comando delle operazione superando l’asticella al primo tentativo.
Va fuori una delle favorite, Donna, campionessa italiana indoor uscente,
La Nnachi, che il giorno prima aveva vinto i 60, ce la fa alla seconda prova denunciando però gravi lacune tecniche. Stenta Giulia Cassanelli che fa il suo PB solo alla terza.
Tre e settanta è la quota decisiva: Matilde ha una piccola incertezza nello svincolo e l’asticella cade dopo aver tentennato a lungo sui ritti.
La Cassanelli outsider di giornata ancora PB ed alla prima.
Nnachi sbaglia e passa direttamente a 3.75 fallendo i due tentativi rimanenti.
Matilde sembra sicura di farcela ma ha due tentativi sempre al limite e deve cedere il passo.
Vince la Cassanelli che nessuno aveva messo nel conto e Matilde Poli è argento come lo scorso anno.
L’atletica leggera è così ed è questa imponderabilità che è anche il suo fascino.

Nella solita giornata, ma a Firenze, si conclude alla grandissima la stagione indoor per Tommaso Muti, che, dopo la splendida prova ad Ancona ai Campionati Italiani, vince il titolo regionale a Firenze con l'ottima misura di 4,05, mancando di pochissimo il personale a 4,15. Grande sicurezza ormai acquisita a misure oltre i 4 metri, Tommaso è atteso alla stagione all'aperto, dove sicuramente si esprimerà su livelli di eccellenza per la categoria.

Nella stessa manifestazione, Matteo Gabbricci ha provato a valicare nel salto in lungo la fatidica misura dei 6 metri, ma l'asse di battuta mancata per 40 cm lo ha penalizzato, facendolo atterrare a 5,75. Comunque terzo posto per lui nella categoria juniores, che per un decathleta in mezzo a saltatori specialisti non è da buttare via. Nel salto in alto Matteo si è fermato a 1,70 lamentando problemi alla caviglia. 
Elia Trapanesi, all'esordio stagionale nell'alto dopo un lungo digiuno per problemi fisici, ha valicato 1,75 mancando di poco la misura successiva. Per l'atleta di Stefano Gorini,  giunto secondo della sua categoria e terzo assoluto, ci saranno sicuramente altri appuntamenti in cui potrà dimostrare il suo vero valore.