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Si sono svolti a Rieti tre settimane fa i campionati italiani under 18. Gli atleti del Centro Atletica Piombino hanno partecipato numerosi e si sono ben difesi in un contesto molto complesso come quello di una rassegna nazionale. Ci premere evidenziare specialmente tre prestazioni: quella di Ruben Perotti nel getto del peso, Giulia Montecchi nei 3000, e di Martina Pastorella nei 2000 siepi.
Parlando di Ruben Perotti, citiamo per filo e per segno le righe scritte per lui dal suo tecnico prof. Piero Massini:

"Ruben sebbene neofita dell'atletica (la pratica da un solo anno circa), si è fatto valere nell'occasione importante. E' bene ricordare che il nostro atleta è al primo anno di categoria tra gli allievi e che non è mai facile accedere a una finale con avversari di un anno più grandi, specialmente nelle gare di lanci. In più, viste le iscrizioni (diciassettesima misura di accredito), da Ruben ci si poteva aspettare una gara onorevole e utile per fare esperienza. Il nostro portacolori, invece, non si è lasciato impressionare dalle performances dei suoi avversari, e, partendo da un PB di 13.93, si è portato con il primo lancio di qualificazione a 14.30, è salito poi con il secondo a 14.77 e infine a 14.87! Questa misura gli ha assicurato la quinta prestazione assoluta di qualificazione e, quindi, l'accesso alla finale, che purtroppo non si è svolta subito, ma diverse ore più tardi, in serata. In questi casi un'atleta deve sapersi gestire al meglio, con alimentazione adeguata e riposo, cercando di mantenere un minimo di concentrazione. Nei lanci di finale, pena l'inesperienza, Ruben è parso più spento dei turni di qualificazione e forse, appagato dalla prestazione della mattina, è risultato nono con 14.00, ma secondo in Italia per quanto riguarda l'annata 2002. Resta eccellente la sua prestazione, frutto di una notevole dose di grinta e determinazione e sicuramente il ragazzo è destinato a continuare la lunga ed ottima tradizione dei nostri lanciatori. Bravo Ruben, avanti così!"

Le altre sorprese sono arrivate per opera di Giulia Montecchi e Martina Pastorella, giovani atlete specialiste di mezzofondo seguite da Alessandro Giannella e Armando Mansani. La Pastorella, non ancora 16enne, si è qualificata per Rieti con il minimo ottenuto per un capello (8'19"90, con standard fissato a 8'20"00), ha condotto tuttavia egregiamente la gara, con ritmo regolare nei passaggi e chiudendo in 8'00"10. Una specialità non facile quella del mezzofondo con barriere che sta ritrovando a Piombino nuovo vigore grazie alla giovane atleta e al suo compagno di allenamento Lorenzo Calvaruso, che sta migliorando molto, allenandosi costantemente sotto la guida dei due già citati esperti del settore.
La Montecchi ha preso parte ai 3000 metri, che tra le varie distanze del mezzofondo, è certamente la sua preferita, sebbene si difenda in tutte (aveva ottenuto il minimo anche nei 1500). Ha chiuso in 11'01"57, migliorando il suo precedente primato di tre secondi, ma gestendo male i ritmi di gara, passando molto forte i primi tre giri, poi calando per altri due, e riprendendo vigore nell'ultimo tratto di 800 metri. Può sicuramente fare meglio Giulia, che ha già corso gli 800 in 2'29"52 e i 1500 in 4'57"27.

Da menzionare la partecipazione dei due saltatori in alto Elia Trapanesi ed Emanuele Fazzini che avendo valicato 1.85 ai CDS allievi, hanno potuto partecipare alla rassegna, aggiungendo ulteriore esperienza al loro bagaglio. Non una novità per Trapanesi, che ha già disputato una serie di rappresentative nella categoria cadetti e due volte i campionati italiani. Lo è stata invece per Emanuele Fazzini, alla sua prima partecipazione ad una rassegna nazionale. Hanno valicato entrambi bene 1.80 alla prima prova, fermandosi alla quota successiva di 1.85.

Sfortunata infine la partecipazione di Marcello Vaccari: ha dovuto interrompere il suo Decathlon all'ottava gara (il salto con l'asta) per alcuni dolori al ginocchio dovuti al sovraccarico delle strutture ossee e tendinee. E' in attesa di accertamenti Marcello, un problema alle ginocchia che lo tallona da ottobre scorso e che gli ha impedito di svolgere in modo continuo la preparazione. Nella gara di Rieti era in recupero, dopo una prima giornata sottotono, piuttosto demoralizzato da una prova nel salto in lungo che poteva essere decisamente buona, con un nullo lungo a 5.70 e due salti intorno ai 5.20. Proprio il lungo, che insieme all'alto rappresenta il suo tallone d'achille.